Lettera di Novembre 2013

 

Cari studenti universitari,
fra pochi giorni saremo ad Assisi. Spero in tanti. Anzi affido a ciascuno di voi il compito di invitare gli amici che incontrerete nelle Aule Universitarie.
Saremo ad Assisi un mese dopo la visita di papa Francesco. Rileggendo i suoi discorsi pronunciati durante gli incontri, vorrei affidarvi una bellissima frase: “Non basta leggere le Sacre Scritture, bisogna ascoltare Gesù che parla in esse”.
Devo confessarvi che nei tempi della mia adolescenza ho letto poco delle Scritture. Anche per pigrizia. Ma non solo. Di fatto mi interessavano relativamente. Sentivo parlare di Gesù, ma gli scritti riferiti alla sua persona erano sì attraenti, ma non tali da meritare il mio tempo e la mia esistenza. La vita era ben altra cosa!
Infatti non desideravo molto conoscere i testi: mi interrogavo se potevo incontrare Lui. Quando ero più grande mi chiedevo: il Cristianesimo è un racconto religioso, spirituale, o sociale? Perché avvertivo la gioia di incontrare Gesù e, nello stesso tempo, consideravo poca cosa la lettura delle Scritture o cominciare dai Vangeli?
Se ripenso alle corse in Parrocchia prima di entrare a lezione durante gli anni del liceo per ascoltare le letture proclamate durante la S. Messa, oggi devo riconoscere che quelle corse sono state il vero tesoro della mia vita.
Oggi tutti leggono la Bibbia, ma pochi incontrano il Signore. È vero che Gesù ci ricorda che molti sono i chiamati e pochi gli eletti; ma è pur vero che la lettura delle Scritture è diventata un fatto letterario. Apro le Scritture quando ho bisogno di risolvere un problema della mia vita. Potrei fare un elenco di testi da leggere in alcune circostanze.
Lui, però, non c’è!
Ma quando parla Lui, quando ho la certezza che in quel brano della Scrittura posso trovare Lui che mi indica la strada per la mia vita? È nella celebrazione della Messa, nella Liturgia della Parola. Quando quel testo viene proclamato è la Parola, cioè Gesù di Nazaret, che parla.
Ogni giorno mi parla, perché parla al suo popolo, di cui ciascuno di noi è parte viva, anche se pensi di essere non praticante.
Ogni giorno Gesù mi parla, perché viene proclamato un brano della Scrittura. Non è il popolo a scegliere il brano. Né ero e sono io a scegliere i testi. Correvo per sapere che cosa il Signore diceva alla mia Parrocchia. Mi affidavo a ciò che Lui voleva dirmi.
Cari amici,
tra le tante cose che continuano a lasciarmi  perplesso, c’è la diffusa tendenza a trasformare la Scrittura in un libro di letteratura religiosa. Quante volte ho ascoltato la proposta: leggi le Scritture e scoprirai Dio. È la grande illusione della cultura contemporanea, che vuole trasformare la fede cristiana in un evento religioso. Ma Lui, non c’è, perché oltre il testo non c’è nulla, se non la mia interpretazione! Permettetemi di ricordarvi: il testo può risuonare, ma non parlare!
Non aprire la Bibbia come apriresti un testo universitario. Quest’ultimo è un testo, entusiasmante, forse coinvolgente. Ma nulla di più. Nel testo universitario o letterario trovi qualcosa (anche se non sempre!), ma non puoi trovare Qualcuno, al di là del sentimento di gratitudine e di ammirazione per chi ha scritto.
Quando leggi la Scrittura, invece, il tuo pensiero deve correre alla Messa, in particolare al suo primo momento che si chiama Liturgia della Parola. La verifica che davvero stai leggendo le Scritture e non un libro letterario è se anche tu senti il desiderio di risentirla proclamata, se avverti il bisogno di chiedere al cappellano, ad un amico che vive la fede cristiana:  “mi spieghi di Chi parla questo testo?”.
Vedrai che anche tu ogni mattina sentirai il desiderio di correre in Cappella per conoscere quale brano della Scrittura è stato proclamato. E fino a sera scoprirai che quella Parola ti ha accompagnato in tutta la giornata. Anzi, quella Parola sta crescendo in te.
Nelle Scritture c’è Lui: l’Amato, Colui che tu cerchi!
Ti ricordi Maria di Magdala che correva al sepolcro? Lo ha trovato non morto ma vivo! Corri anche tu ogni giorno ad ascoltare la Parola proclamata e riservati del tempo per riascoltarla a casa da solo o con i tuoi amici. Allora le Scritture non saranno più morte ma vive, per la presenza di Lui!
Papa Francesco ci chiede di correre verso il Signore, perché non si può restare sonnolenti quando la Parola ti raggiunge nella tua esistenza. È la gioia di Francesco, di Chiara, di Pier Giorgio Frassati… la Parola sarà sempre nuova, così come sarà la tua vita!
Sono certo che ad Assisi, anche tu ti alzerai e Lo seguirai, perché scoprirai  che quel brano del Vangelo della Messa nel quale Matteo ha descritto la sua chiamata (Mt, 9,9) non è un racconto religioso, ma è la Parola che si rivolge a Te.
Inizierà  la Tua corsa veloce verso di Lui!
Ad Assisi, insieme!

Vostro
+ Lorenzo, vescovo

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